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Quando è avvenuto il tuo primo incontro con il Tai chi chuan?

Stiamo parlando di più di 25 anni fa. Sono stato invitato da un mio amico che praticava kung fu a fare una lezione di prova nella sua scuola. È stata una esperienza molto piacevole; sapevo che questa disciplina era collegata anche con la Medicina Tradizionale Cinese, e questo mi interessava particolarmente essendo, all’epoca, uno studente di medicina.

Mi è piaciuto molto l’ambiente serio, ma sereno, e la sensazione piacevole che mi sono portato a casa. Da quel giorno non ho più smesso di praticare Tai Chi.

 

Cosa è esattamente e come nasce il Tai chi chuan? Cosa è il Tai Chi Chuan?

 Il Tai Chi Chuan è una disciplina che fa parte del ricco patrimonio culturale della Cina. È nata come arte marziale per la difesa personale, dei territori e dei villaggi. Nel tempo, soprattutto con l’avvento delle armi da fuoco, il Tai Chi Chuan, pur mantenendo gli aspetti marziali tradizionali è diventata una disciplina con obiettivi multipli: primo tra tutti, il mantenimento di uno stato di buona salute, poi lo studio della filosofia taoista e della morale confuciana, la migliore consapevolezza di sé stessi e degli altri, la gestione dei conflitti sociali. In definitiva, oggi, un buon praticante di Tai chi fa bene a sé stesso e questo gli permette di coltivare armonia e pace anche all’interno dell’ambiente che lo ospita. Tutto ciò si può acquisire, nel tempo, quando la pratica stessa del Tai chi produce queste modifiche caratteriali.

 

Come nasce il Tai Chi Chuan:

Nel nostro ambiente abbiamo due principali teorie:

  • Chang San Feng: questo artista, a tratti mitologico, sembra essere vissuto a cavallo delle dinastie Yuan e Ming (tra il tredicesimo e quattordicesimo secolo) per moltissimi anni. Si dice che lui era uno studioso del tempio dei monaci Shaolin; successivamente, si spostò nella montagna del Wu Dang dove inventò lo stile che noi oggi chiamiamo Tai Chi Chuan. Lui ebbe una intuizione vedendo un combattimento tra il serpente e la gru. La gru faceva degli attacchi molto duri e diretti, ma il serpente usando la sua flessibilità e cedevolezza, rimase integro per tutto il combattimento. Il morbido aveva vinto il duro.
  • Il Tai Chi Chuan fu inventato e codificato da un generale in pensione appartenente alla Famiglia Chen: Chen Wan Ting, circa 300 anni fa.

 

Quali sono gli effetti benefici sulla salute?

Gli effetti benefici sulla salute sono molteplici e ormai anche le pubblicazioni scientifiche sulle riviste internazionali confermano l’enorme potenziale di questa arte. In termini scientifici, la possiamo definire come una MBI (mind body intervention), così come, il Chi Kung, la meditazione, lo yoga. In generale, abbiamo potuto osservare come la pratica del Tai chi sia in grado di interrompere e ridirigere i principali fattori infiammatori che portano all’infiammazione cronica.  In particolare, alcuni studi hanno dimostrato come, ad esempio, il MBI sia in grado di inibire alcuni fattori di trascrizione come l’nf-kb in grado di avviare una up regulation dei geni verso la formazione di proteine infiammatorie come il TNF. Sottolineo che l’intervento risulta essere molto utile a soggetti esposti a stress cronico che sviluppano nel tempo delle caratteristiche patologie croniche degenerative, e che, grazie a questo, potrebbero migliorare notevolmente la propria qualità di vita e la prognosi nel tempo. Tra l’altro, va detto, che gli studi analizzano soltanto delle sperimentazioni con interventi di tre mesi circa, mentre pochissimi studi sono protratti nel tempo. Questo ci fa pensare che il risultato potrebbe essere ancora migliore proseguendo il follow up nel percorso terapeutico oltre i tre mesi.

La peculiare capacità di muoversi in totale tranquillità, con una postura studiata e perfezionata negli anni, garantisce al praticante un miglioramento della qualità del suo respiro, che sarà rettamente diaframmatico. Il respiro diaframmatico permette sicuramente una più ampia ossigenazione del nostro corpo; pensate che mentre il numero dei cicli respiratori al minuto normalmente è di 10-12, nella respirazione profonda possiamo tranquillamente arrivare a 5-7.

L’ossigenazione tessutale sembra esser un fattore essenziale per la prevenzione di vizi della matrice extracellulare in termini di acidosi, aumento dei radicali liberi e successivamente dell’evento infiammatorio.

Questa capacità, in accordo con gli studi della PNEI (psico neuro immuno endocrinologia), porta ad una migliore capacità adattiva del sistema immunitario e maggiore immuno-sorveglianza. La mancata esposizione di nf-kb, prodotta come detto precedentemente dall’utilizzo del MBI, migliora la risposta dell’organismo ad agenti eziologici virali e/o batterici.

Per quanto riguarda i miglioramenti muscolo scheletrici, direi che il TCC è una vera e propria ginnastica posturale a fini energetici e respiratori. Come sottolineano alcuni studi, l’allungamento di tutti i tratti della colonna vertebrale, esercizi di riscaldamento, volti all’utilizzo della muscolatura profonda rachidea, sono risultati molto utili nelle forme di lombalgie croniche recidivanti. La distribuzione bilanciata del peso e l’assetto tra anca gamba e piede hanno dato risultati convincenti per l’osteoartrosi del ginocchio, così come per l’artrosi iniziale dell’anca.

Tutte le patologie da somatizzazione nervosa, come coliti spatiche, gastralgie, cistiti sine materia (soprattutto nelle donne), esofagiti da reflusso, cefalee tensive e cervicalgie tensive rispondono molto bene a questi interventi (MBI).

Molto utile è questo approccio mente corpo per la conoscenza di sé stessi anche in accompagnamento a terapie psicologiche per gravi stati d’ansia e attacchi di panico. Da dieci anni presso una comunità psicoterapeutica di Roma un insegnante della mia scuola Giordano Caltagirone sta utilizzando i laboratori di Tai Chi Chuan della Famiglia Yang per la gestione e cura di pazienti psicotici con buoni risultati.

Come accennavo precedentemente, il Tai chi è anche un lavoro di coppia, e questo ci insegna a metterci in relazione con l’altro.  Con l’istruttore Roberto Caire, formatore aziendale e coach di professione, abbiamo sviluppato e sistematizzato un modello esperienziale per la gestione dei conflitti in azienda tramite la metafora del Tai chi e attraverso l’analisi della intelligenza emotiva che ben si amalgamano e interfacciano tra di loro. Abbiamo avuto esperienze in alcune aziende e ambasciate soprattutto dedicate a quel personale molto esposto al pubblico e “vittima” di lamentele proteste e reclami, ma anche semplicemente come giornate wellness dedicate alla cura del personale aziendale, con risultati molto soddisfacenti e incoraggianti.

Chi può praticare questa arte e seguire relativi corsi?

Non ci sono limiti di età per la pratica del Tai chi. Certo, meglio organizzarsi in gruppi omogenei, per i bambini, per gli adulti e per la terza età, con programmi adeguati al tipo di attività più funzionale per ciascuno. Con lo stesso avvertimento, si possono fare dei corsi anche per alcuni pazienti, per esempio post-intervento chirurgico.

 

Come si svolgono le lezioni?

C’è una ginnastica di base introduttiva, pensata e sviluppata per facilitare la pratica del Tai chi. Sicuramente all’interno di ogni lezione, c’è anche lo studio e la pratica della posizione statica, dalla quale emergono nel migliore dei modi le caratteristiche base dello stile. E ovviamente, poi, la pratica propria delle forme: abbiamo delle forme a mano nuda che si differenziano solo in base al numero di movimenti: la 10 Tai chi kung form, per i principianti, la essential form 22 movimenti, forma da esame e da competizione, e la forma tradizionale di 103 movimenti così come è stata tramandata dalla tradizione della Famiglia Yang( in realtà ne abbiamo anche altre provenienti dal nostro Gran Maestro Yang Zhen Duo, che in questa sede non menzionerò). Va considerato che solo la pratica della forma 103 può durare dai 25 ai 30 minuti a seconda della velocità costante scelta. Poi abbiamo delle forme con le armi, spada e sciabola, lo studio del bastone per l’allenamento all’emissione di forza, e poi la pratica in coppia che si chiama tui shou.

 

Quali sono le regole di questa arte?

Dapprima familiarizzare con il proprio corpo, imparare le forme, la coordinazione e la serie di sequenze. Questo, a seconda della perseveranza dell’allievo ha una durata molto variabile. Ad un certo livello di studio emergerà la necessità di migliorare la qualità dei propri movimenti a livello energetico. Il praticante di Tai chi deve avere un equilibrio stabile, deve avere una buona flessibilità e deve muoversi in maniera unificata; tutto il corpo si muove e si ferma all’unisono. Per fare questo si studia il morbido (il radicamento) e il duro (energia unificata). Noi diciamo che prima impariamo ad essere morbidi, poi dal morbido otteniamo il duro, e poi che morbido e duro diventano tra loro complementari.

Successivamente, in maniera naturale familiarizzare con i movimenti e comprendere le energie ci porterà ad avere lo spirito chiaro, SHEN MING.

In questa fase la nostra mente non dovrà pensare più all’esecuzione corretta dei movimenti o al tipo di energia ma dimorerà ferma nel suo centro. L’obiettivo è di avere una mente centrata, calma e capace di vedere il quadro generale di una situazione.

Se la tua mente pensa a qualcosa di specifico, perde tutto il resto, perde la visione generale. Se la mente non pensa a niente di specifico, può recepire tutto.

 Mente calma, respiro lento e profondo, movimenti morbidi e continui. Questo è Tai chi. Così arriveremo nel tempo, a praticare con il cuore.

Abbiamo poi una parte di teoria che analizza tre settori:

  • Perché lavoriamo in questo modo? La risposta è da ritrovare nella filosofia, nei classici storici del Tai chi, e nei 10 principi di Yang Cheng Fu.
  • Conoscere il nostro corpo attraverso le 5 vie: (posizione delle gambe e dei piedi, posizione del corpo, metodo, tecnica di mani, sguardo)
  • Come applicarlo? Nel lavoro di coppia e nella nostra vita quotidiana.

 

Perché lo consiglieresti?

La professione di medico mi ha molto spesso portato a consigliare il Tai chi dal punto di vista salutistico, come vi ho accennato precedentemente; ma lo consiglierei anche a chi ha voglia di compiere un percorso, dedicarsi a una disciplina; lo consiglierei a chi ha poca pazienza e un carattere scontroso. Lo consiglierei all’interno di comunità più o meno piccole, perché sono sicuro che ne migliorerebbe la qualità della loro vita. Lo consiglierei ad alcuni organi governativi, perché come insegnava la dottrina confuciana, per avere un paese in salute e un buon governo, bisogna partire dal prendersi cura dei singoli cittadini.

Il messaggio del Tai chi è molto semplice e impregnato della sua filosofia. Si cerca l’armonia, si abbattono i conflitti; di fronte ad un’altra persona non ci si focalizza sulle differenze, bensì sulle cose in comune. Tai Chi vuole dire unità, pace e serenità. A chi, e perché, dunque, non bisognerebbe consigliarlo?